Nella chirurgia del ginocchio ha iniziato a svolgere attività di ricerca sulla chirurgia protesica di ginocchio computer assistita nel trattamento del ginocchio artrosico, dopo aver approfondito i possibili vantaggi di questa tecnica chirurgica presso uno dei centri più all’avanguardia in questo settore, ossia il Golden Jubilee National Hospital, in Scozia, sotto la guida del Dr Frederic Picard, uno degli ideatori dell’utilizzo in sala operatoria del computer per impiantare una protesi di ginocchio.
I risultati dei vari studi sono stati presentati in convegni
Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia,
European Federation Orthopaedics and Traumatoligy,
Società Italiana di Ginocchio, Artroscopia, Sport, Cartilagine e Tecnologie Ortopediche e pubblicati inizialmente su
Current Orthopaedic Practice "Effects Of Incorrect Acquisition of Anatomical Landmarks On Image-Free Navigation-Assisted Total Knee Artrhoplasty", e più di recente su
International Orthopaedics "Combining different rotational alignment axes with navigation may reduce the need for lateral retinacular release in total knee arthroplasty".
Successivamente ha effettuato alcuni studi anatomici
nell'ambito del secondo filone volti in particolare a migliorare l'accuratezza delle resezioni ossee tibiali sul piano sagittale durante l’intervento di artroprotesi di ginocchio
(Clinical Anatomy) e migliorare il bilanciamento del ginocchio in flessione dopo artroprotesi di ginocchio (Journal of Anatomy). Tali lavori sono stati anche presentati recentemente al convegno della società europea di chirurgia del ginocchio (
European Society of Sport Traumatology Knee Surgery & Artroscopy).
Più recentemente ha analizzato gli effetti della torsione tibiale sull’accuratezza del posizionamento della componente tibiale dell’artroprotesi di ginocchio "Effects of tibial torsion on distal alignment of extramedullary instrumentation in total knee arthroplasty" (
Acta Orthopaedica).
Sulla base di questi studi ha sviluppato delle modifiche della tecnica chirurgica standard per poter posizionare in modo più accurato la componente tibiale della protesi di ginocchio
"Improving tibial component alignment in total knee arthroplasty"
Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc.
Per migliorare le prestazioni delle protesi che conservano il legamento crociato posteriore,
che durante l’intervento può essere inavvertitamente reciso,
ha effettuato una serie di studi per valutare la tecnica chirurgica più precisa per preservare l’integrità di questo importante
legamento “The risk of sacrificing the PCL in cruciate retaining total knee arthroplasty”
(Knee Surgery Sports Traumatol Arthrosc), in modo da migliorare la flessione del ginocchio dopo l’intervento,
la funzionalità articolare nelle posture a ginocchio flesso e ridurre le possibilità che tali posture possano essere causa di
dolore nel paziente operato.
Al 2n° World Arthroplasty Congress ha presentato uno studio originale sui risultati del trattamento chirurgico dell’ artroprotesi
di ginocchio impiantata in pazienti con gravissime deformità del ginocchio, per le quali non erano più in grado di deambulare,
nel quale ha evidenziato che anche questi pazienti possono trarre un significativo giovamento, in termini di ripresa della
funzionalità e miglioramento del dolore, con l’intervento di artroprotesi.
Preserving the PCL during the tibial cut in total knee arthroplasty
G. Cinotti · P. Sessa · M. Amato · F. R. Ripani · G. Giannicola
The risk of sacrificing the PCL in cruciate retaining total knee arthroplastyand the relationship to the sagittal inclination of the tibial plateau
Pasquale Sessa, Giulio Fioravanti, Giuseppe Giannicola, Gianluca Cinotti
Improving tibial component alignment in total knee arthroplasty
G. Cinotti · P. Sessa · A. D’Arino · F. R. Ripani · G. Giannicola
Effects of tibial torsion on distal alignment of extramedullary instrumentation in total knee arthroplasty
Gianluca Cinotti, Pasquale Sessa, Antonello Della Rocca, Francesca Romana Ripani, And Giuseppe Giannicola
Correlation between posterior offset of femoralcondyles and sagittal slope of the tibial plateau
G. Cinotti, P. Sessa, F. R. Ripani, R. Postacchini, R. Masciangeloand G. Giannicola
Influence of Cartilage and Meniscion the Sagittal Slope of the Tibial Plateaus
Gianluca Cinotti, Pasquale Sessa, Giovanni Ragusa, Francesca Romana Ripani, Roberto Postacchini, Raffaele Masciangelo, Andgiuseppe Giannicola
Combining different rotational alignment axes with navigationmay reduce the need for lateral retinacular release in totalknee arthroplasty
Gianluca Cinotti, Francesca R. Ripani, Pasquale Sessa, Giuseppe Giannicola
Effects of incorrect acquisition of anatomical landmarkson image-free navigation-assisted totalknee arthroplasty
Gianluca Cinotti, Emiliano Ferrari, Niccolo`Lucioli And Antonello Della Rocca
Do large femoral heads reduce the risks of impingementin total hip arthroplasty with optimal and non-optimalcup positioning?
Gianluca Cinotti, Niccolò Lucioli, Andrea Malagoli, Carlo Calderoli, Ferdinando Cassese
Thigh pain, subsidence and survival using a short cementless femoral stem with pure metaphyseal fixation at minimum 9-year follow-up
G.Cinotti, A.Dellarocca , P.Sessa , F.R.Ripani , G.Giannicola
Experimental posterolateral spinal fusion with porous ceramics and mesenchymal stem cells
G. Cinotti, A. M. Patti, A. Vulcano, C. Della Rocca, G. Polveroni, G. Giannicola, F. Postacchini
Graft vascularization is a critical rate-limiting stepin skeletal stem cell-mediated posterolateral spinalfusion
Giuseppe Giannicola, Emiliano Ferrari, Gennaro Citro, Benedetto Sacchetti, Alessandro Corsi, Mara Riminucci, Gianluca Cinottiand, Paolo Bianco
Nell'anca ha approfondito gli aspetti anatomopatologici della coxartrosi e ha portato diversi contributi nel campo dell'artroprotesi d'anca, tra cui alcuni studi sull'importanza dei diversi rivestimenti nelle protesi non cementate e cementate, anche in relazione al rischio di infezione postoperatoria. In collaborazione con un team di ingegneri ha sviluppato un modello sperimentale ad elementi finiti dell'articolazione coxo-femorale, con lo scopo di simulare le diverse situazioni che possono causare un impingement dopo artroprotesi d'anca, in base all'orientamento dell'acetabolo e al diametro delle testine.
Lo studio è stato presentato al Congresso Nazionale
Società Italiana Ortopedia e Traumatologia del 2003, al Congresso della
European Hip Society svoltosi ad Innsbruck nel 2004 ed è stato pubblicato su
International Orthopaedics nel 2011. Successivamente ha analizzato i risultati a lungo termine di uno stelo a fissazione puramente metafisaria, studio pubblicato su
Orthopaedics and Traumatology: Surgery and Research nel 2013.
Recentemente ha analizzato le differenze geometriche tra diversi tipi di protesi comunemente utilizzati, concludendo che tali protesi presentano delle differenze, apparentemente non evidenti, e che dovrebbero invece essere tenute in considerazione, in modo da impiantare a ciascun paziente il tipo di protesi più idoneo alla sua morfologia femorale.
Nei primi anni della sua carriera, sotto la guida del Prof. Postacchini, ha portato originali contributi sulla patologia stenotica del canale vertebrale lombare,
con studi istologici e clinici pubblicati su riviste internazionali. Il suo primo lavoro di rilievo in questo ambito ha esaminato, per la prima volta in letteratura,
il problema della riformazione laminare e della recidiva di stenosi lombare dopo intervento di decompressione del canale vertebrale.
Lo studio è stato pubblicato su
Journal of Bone and Joint Surgery Un altro studio condotto in età giovanile ha esaminato gli effetti del diabete sul risultato clinico dei pazienti operati per stenosi lombare.
Anche questo studio è stato pubblicato su
Journal of Bone and Joint Surgery.
Nel 1993-94 ha condotto uno dei primi studi clinici sui pazienti operati di protesi discali.
Questo studio pubblicato su Spine è tra i più citati in letteratura sull'argomento ed è stato portato in vari congressi internazionali.
Successivamente ha pubblicato importanti lavori sulle recidive di ernie discali ipsilaterali
(Journal of Bone and Joint Surgery) e controlaterali (Spine) e sulla morfologia del forame intervertebrale (Spine).
Nell'ambito delle strumentazioni vertebrali, ha approfondito la problematica della stabilizzazione delle vertebre toraciche con viti peduncolari,
con uno studio sperimentale sui peduncoli di questo segmento (Spine). Infine ha portato un contributo significativo sull'etiopatogenesi della discopatia degenerativa,
con uno studio su animale in cui è stata valutata l'importanza di una lesione focale dei piatti cartilaginei sulla genesi della degenerazione del tessuto discale (Spine).
Nella spalla ha contribuito in rilevanti studi clinici sulle lussazioni recidivanti, sulle classificazioni delle ratture di spalla e sull'influenza della morfologia coracoidea sulle patologie della cuffia dei rotatori. Nel gomito ha contribuito a vari studi clinici e sperimentali sul trattamento delle lesioni traumatiche di questa articolazione e recentemente ha contribuito a sviluppare una nuova classificazione, la prima finora pubblicata in letteratura, sulle lesione legamentose nei traumi complessi del gomito.
Nel 2000 ha iniziato a studiare la possibilità di utilizzare le cellule staminali come materiale osteoinduttivo nell'ambito dei sostituti ossei.
Il suo primo studio in questo settore di ricerca è stato presentato al Congresso Società Italiana Ortopedia e Traumatologia del 2000 a Torino e pubblicato sul GIOT dello . anno.
I risultati degli studi che si sono susseguiti negli anni successivi sono stati presentati a vari congressi internazionali e pubblicati sul
Journal of Bone and Joint Surgery nel 2004.
Negli anni successivi, ulteriori studi hanno approfondito questa tematica, con risultati presentati in ambito internazionale
(European Federation Orthopaedics and Traumatology) e pubblicati sul
Journal of Tissue Engineering and Reparative Medicine. Nel 2012 (Spine) ha utilizzato lo stesso modello animale per valutare l'efficacia di un biomateriale costituito da plasma ricco di piastrine e cellule mesenchimali caricati su carrier in ceramica, sulla formazione ossea e l'angiogenesi.